martedì 17 aprile 2012

MANIFESTO PER LA BUONA POLITICA E LA DIFESA DELL’INTERESSE PUBBLICO

Preambolo
«La crisi economica internazionale ha evidenziato i limiti ormai non più sopportabili di un sistema politico che ha totalmente smarrito il primo obbiettivo della “Buona Politica” e cioè il perseguimento dell’
interesse pubblico.
In Italia, negli ultimi decenni, in particolare dal 1977 in poi, c’è stata la progressiva affermazione di una pratica politica quasi unicamente interessata ad alimentare il consenso, con il sempre più massiccio ricorso all’utilizzo clientelare delle risorse pubbliche.
Da qui i grandi scompensi del sistema-Italia, sia per il costante aumento della pressione fiscale, causa prima dell’ammanco di risorse agli investimenti e allo sviluppo, sia per il regolare ricorso all’aumento del debito pubblico, che costituisce la principale palla al piede di ogni possibile azione di rilancio della produzione e dell’occupazione.
In questi anni sono emersi sempre più gravi i condizionamenti della politica da parte dei poteri forti, che hanno con crescente disinvoltura imposto al sistema economico i loro vincoli protezionistici, per la difesa dei loro privilegi, scaricando sui ceti sociali più deboli il costo da pagare.
Per tale via, ai giovani si sta rubando il Futuro e al Paese ogni capacità competitiva nell’economia internazionale, a sua volta caratterizzata dal fenomeno della globalizzazione, che condanna al naufragio i sistemi economici incapaci di rispettare le sue inderogabili regole.
A fronte di tutto ciò, non solo la politica italiana appare del tutto incapace di comprendere la gravità della sfida, ma piuttosto continua a indulgere in pratiche clientelari e di tutela di interessi particolari antiche e superate, oltre che moralmente inaccettabili.
In queste condizioni, è ovvio che l’assenza di capacità di indirizzo e di riferimenti forti, in grado di guidare il Paese fuori dal tunnel, e quindi la paura per il futuro e la rabbia per il sentirsi soli e abbandonati, diano spazio alla reazione istintiva della cosiddetta antipolitica, il cui unico obiettivo è l’esercizio della contestazione non solo alla classe politica, ma di fatto all’intero sistema istituzionale, che rischia di essere travolto con furore iconoclasta, da una reazione irrazionale e, soprattutto, incapace di offrire valide alternative.
È il trionfo della demagogia, nel contempo causa ed effetto di affondamento del Paese.
E invece è proprio dalla politica che occorre ripartire o meglio dalla “Buona Politica”, e restituirle il ruolo che le compete: ossia la ricerca dell’interesse comune, contro tutte le logiche corporative e di tutela degli interessi particolari, che ha caratterizzato e caratterizza le modalità di azione della politica con la p minuscola, che purtroppo domina, a Destra e a Sinistra, la scena nazionale.
Occorre, altresì, che la società civile si svegli, che non si lasci annebbiare dalle sirene dell’antipolitica e che prenda con responsabilità coscienza non solo dei suoi diritti, ma anche dei suoi doveri, e cioè pretendere dalla politica e dalle istituzioni la tutela dell’interesse generale sempre e comunque.
Ma per inverare questo nobile principio, bisogna avere precisi parametri oggettivi e condivisi di scelta e valutazione dei comportamenti degli uomini politici, che consentano di monitorarne l’azione quotidianamente, onde verificarne la coerenza rispetto all’effettiva tutela dell’interesse generale. Questa è l’unica strada possibile per uscire dalla crisi e ricreare le condizioni per una corretta convivenza civile, senza più monopoli di privilegio per nessuno.»

Premessa
Il presente manifesto è stato redatto per l’attuazione della Buona Politica al servizio dell’interesse generale, da realizzarsi attraverso le Buone Pratiche, in seguito specificatamente individuate e definite allo scopo di fissarle univocamente e portarle con chiarezza a conoscenza di politici e cittadini per indurli ad accettarle e, con l’apposizione della firma, ad impegnarsi a vigilare e a farle rispettare.

Testo del manifesto
Il Buon Politico deve:

1) dire sempre la verità;
2) evitare di indulgere in promesse non mantenibili;
3) rinunciare al clientelismo, primo nemico dell’interesse pubblico;
4) adottare regole che garantiscano la trasparenza in ogni fase della gestione politica ed amministrativa e impegnarsi a farle rispettare;
5) impegnarsi affinché il suo ufficio pubblico non solo debba essere, ma anche apparire cristallino;
6) difendere e servire sempre i diritti e mai i privilegi;
7) evitare di strumentalizzare le istituzioni a fini di parte e per servire interessi personali singoli o collettivi;
8) adottare strumenti di governo che riducano al massimo la discrezionalità e consentano di misurare costantemente gli effetti e i risultati delle scelte compiute;
9) favorire l’adozione di strumenti per una democrazia realmente partecipata;
10) prendere decisioni chiare e, se necessario, anche impopolari purché funzionali all’interesse generale;
11) rendere efficiente l’azione amministrativa e assicurare tempi certi e brevi nelle decisioni e nelle conseguenti procedure;
12) rifuggire dalla elencazione sommaria e confusa dei problemi, ma operare per una loro puntuale individuazione e conseguente soluzione, identificando altresì gli interlocutori istituzionali competenti;
13) rifuggire la demagogia e il populismo; adottando un approccio serio alle problematiche, caratterizzato da studio, analisi, ricerca, fatica, perseveranza e dedizione;
14) non limitare l’azione politica alla mera richiesta di finanziamenti, bensì alla individuazione di metodologie e percorsi che consentano il pieno raggiungimento degli obbiettivi programmati;
15) promuovere una grande azione politica per liberare il sistema economico italiano da ogni forma di vincolo protezionistico;
16) riorganizzare il sistema produttivo nazionale per attrezzarlo a raccogliere e vincere la sfida per la competitività;
17) contribuire al veloce rinnovamento della classe politica, contrastando in ogni modo, a partire dalla formazione delle liste elettorali, chi si è distinto in pratiche clientelari;
18) ostacolare, in particolare, la ricandidatura di chiunque abbia più di una volta praticato transumanze da un partito all’altro, con l’evidente obiettivo di ricercare gratificazioni di ordine personale.

Con la firma dei punti di questo Manifesto, ciascun sottoscrittore esprime la volontà di aderirvi incondizionatamente.
Le obbligazioni nascenti dall’apposizione della firma variano a seconda che il sottoscrittore svolga o si accinga a svolgere o meno un ruolo politico o amministrativo. In particolare,
nella qualità di politici ci impegniamo solennemente a rispettarne tutti i punti, pena, in caso di qualsiasi violazione, l’immediata delegittimazione e il conseguente obbligo morale alla presentazione delle dimissioni da qualsiasi carica o incarico pubblico rivestito;
nella qualità di cittadini, non coinvolti in prima persona in politica, ci impegniamo solennemente:
a) a non sostenere liste che non abbiano fatto esplicita accettazione di questo manifesto;
b) a non votare candidati che non abbiano apposto la loro firma allo stesso;
c) a rinunciare a chiedere favori e privilegi ai politici di qualsiasi livello istituzionale;
d) a svolgere ogni azione per pretendere sempre, in ogni decisione politica e amministrativa, il rispetto dei diritti collettivi, del bene pubblico e il perseguimento dell’interesse generale;
e) ad esercitare con efficacia ed efficienza la vigilanza per la corretta attuazione di questi nobili principi.
L’Italia ha bisogno che la politica si rigeneri e torni velocemente al suo originario ruolo e cioè

LA DIFESA DEL BENE COMUNE E DEI DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI.


Ogni cittadino\a è chiamato a sottoscrivere il Manifesto e a diventarne convinto testimonial, condividendone i contenuti e sollecitandone la sottoscrizione attraverso gli usuali Social Network (Facebook, Twitter, ecc.…), ovvero attraverso qualsiasi altro strumento di diffusione che sia più congeniale.
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Data________                                                                    Firma______________

Con conseguente invio all’indirizzo e-mail: manifestoxb.politica@libero.it al fine di raccogliere e documentare quante più adesioni possibile.

Seguono le firme dei primi sottoscrittori:

Nicola Bono, Giuseppe Greco, Tina Corridore, Piccione Corrado, Fortunato Di Noto, Vincenzo Inzolia, Concetto Mazzarella, Rosario Lo Bello, Paolo Tralongo, Tonino Morina, Giuseppe Patti, Filippo Todaro, Aldo Gangi, Enrico Di Luciano, Nello Neri, Concetto Cianci, Giovanni Intravaia, Carmelo Parisi, Mario Antonuzzo, Anna Campisi, Canto Piero, Sebastiano Caruso, Clelia Corsico, Giuseppe Cusi, Paolo Cusi, Sebastiano Martorana, Giovanni Mazzone, Piero Garofalo, Corrado Guerri, Salvatore Martorana, Giuseppe Migliore, Luca Milintenda, Salvo Piccione, Salvatore Scipilliti, Paolo Sirugo, Paolo Spada, Giovanni Stella, Gaetano Vinci,, Pippo Sipala, Adalgisa Formica, Patrizia Monaco, Salvo Rametta, Carmelo La Rosa, Massimiliano Failla, Aldo Ierna, Sergio Angelotti, Salvatore Maddalena, Rita Privitelli, Aldo Failla, Alessandro Arancio, Francesco Balsamo, Salvatore Di Pietro, Angelo Fortuna, Francesco Maiore, Sebastiano Monello, Fernando Cammisuli, Rosario Di Pietro, Filippo Puglisi, Roberto Dell’Aquila, Stefano Di Mauro, Salvatore Xibilia, Giovanni Guarino, Leo Mirandola, Alberto Moscuzza, Bartolo Pellegrino, Francesca Pedalino, Mimmi Moscato, Gaetano Penna,, Alessandro Spicuglia, Rosario Gibilterra,, Antonella Lago, Luisa Di Curzio, Biagio Scandurra, Ignazio Petriglieri, Giuseppe Malandrino.

1 commento:

  1. Questa è la verità oltre le sue chiacchiere al sapore di naftalina:http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/02/04/news/nellisola_dei_vitalizi_venti_ex_parlamentari_con_doppio_e_triplo_assegno-106481494/

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